I mille significati della Gru
Splendido volatile dalle zampe sottili e lunghe, il piumaggio bianco e una caratteristica macchia rossa sulla testa, la gru è uno dei principali simboli della cultura giapponese.
Durante il periodo feudale in Giappone le gru erano molto diffuse e protette dai nobili dell'epoca e anche in occidente erano legate ad un certo ceto sociale.
La forma base della gru (o tsuru), uno dei diagrammi di partenza che permettono di realizzare moltissime altre figure, comparve durante il periodo Edo, dal XVII al XIX secolo d.C.
Poiché si credeva che la gru vivesse oltre mille anni, si utilizzavano origami che la rappresentavano nelle cerimonie religiose, ricreandoli per mille volte e donandoli ai malati con l'augurio di una rapida guarigione e lunga vita.
Per questo motivo i giapponesi ricordano con dolcezza la vicenda di una giovane fanciulla, Sadako Sasaki, colpita dalle radiazioni della bomba atomica durante la seconda guerra mondiale.
La bambina, costretta nel suo letto d'ospedale, cominciò a costruire con la carta che conteneva i medicinali un numero elevatissimo di gru, nella speranza di poterne creare mille e di assicurarsi quindi la guarigione. Una versione della sua storia, vuole che Sadako fosse riuscita a completare 1300 gru, prima di morire; secondo un'altra, riferitaci da Eleanor Coerr nel suo romanzo Sadako and the Thousand Paper Cranes, Sadako sarebbe riuscita a completarne solo 644, mentre le restanti 356 sarebbero state aggiunte dai suoi amici. Infine, tutte le gru sarebbero state sepolte con lei.
Nel 1958, fu collocata all'Hiroshima Peace Memorial una statua raffigurante Sadako mentre tende una gru d'oro verso il cielo. Ai piedi della statua, una targa reca incisa la frase: "Questo è il tuo pianto. La nostra preghiera. Pace nel mondo".
Da allora la gru divenne, per il Giappone, un simbolo di pace. Regalare mille gru ancora oggi significa: "ho pensato a te per tutto questo tempo, sei importante".
Essendo un animale fedele al suo compagno, la gru è anche augurio di buona fortuna per una lunga e felice vita coniugale.
Lasciatami trasportare da queste storie, ho realizzato un portafortuna per una coppia di amici in procinto di sposarsi e da poco trasferitasi nella loro nuova casa.
E' un pendente formato da una foglia rossa alla quale ho appeso una piccola gru di carta bianca a fiori arancioni. Tutto è vetrificato da una vernice all'acqua.
Se questo vi piace, e passeggiando trovo altre foglie che attirano la mia attenzione, realizzerò altri portafortuna da inserire nei miei shop Etsy e ALittleMarket. ☺
Vi lascio con questa dolce melodia dei Mono, gruppo post-rock giapponese, ispirata alle vicende di Sadako Sasaki.
Aspetto i vostri commenti e buon ascolto!
Fonti:
Wikipedia
YouTube
blog, Ottavameraviglia79 e 1000gru
libro, Nuovi origami facili di Fulvia Panciroli
9 commenti
Write commentiMa certo! Da quando ero bambina ne faccio in continuazione, con qualsiasi pezzetto di carta, dallo scontrino alla carta delle caramelle, dalla bustina di zucchero al post it...chissa a che numero sono arrivata?!?
ReplyChe bel post!!! Grazie Nadia <3
ReplyUna cosa affascinante degli origami è proprio che si adattano facilmente a qualsiasi carta, io a volte lascio un regalino quando vado a mangiare fuori :D immagino che avrai ormai raggiunto le mille gru..hai già espresso il tuo desiderio?
ReplyGrazie mille Francy :) :*
ReplyChe belli i tuoi post Nadia... :)
ReplyGrazie mille Giada :) scrivo di quello che mi piacerebbe leggere e raccontarvi, ed è importante per me trovare il vostro apprezzamento!
Replywow Nadia bellissimi i tuoi post!!! Bravaaaaaa
ReplyGrazie mille Vale ^_^ e grazie di essere passata!
Reply:))))))))))))
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